Amuchina nasce negli anni ‘30 per combattere la tubercolosi.
Il suo inventore, l’imprenditore e ingegnere pugliese Oronzio De Nora, scopre le proprietà dell’ipoclorito di sodio, ne brevetta la formula diluita in acqua e registra il nome Amuchina nel 1923.
Caratteristica fondamentale dell’igienizzante (il cui nome deriva dal greco e indica l’azione disinfettante contro il bacillo della tubercolosi, il Mycobacterium Tubercolosys) è la sua capacità di penetrare la membrana cellulare annientando ogni tipo di virus, batteri, funghi e spore, senza danneggiare tessuti o materiali.
La produzione di Amuchina inizia a Genova negli anni ’30. Nel 1939 Eridania acquista Amuchina dall’Ing. De Nora, la studia a fondo, sottoponendola a una lunga serie di sperimentazioni cliniche e chimiche, e apporta varianti anche ai sistemi di produzione.
Nel 1948 un dirigente di Eridania, Pietro Giavotto, lascia il Gruppo e rileva Amuchina che diviene azienda a sé. Nei decenni successivi Amuchina concentra le sue attività nella disinfezione ospedaliera e nel trattamento delle ferite, commercializzando i propri prodotti in ospedale e farmacia.
Successivamente, negli anni ’70, Amuchina viene usata anche per la disinfezione delle apparecchiature per la dialisi.
È negli anni ’80 che la soluzione disinfettante balza in cima alle richieste dei cittadini, quando il Sud Italia viene colpito dall’epidemia di colera.
In quel periodo Amuchina diventa l’igienizzante più usato per la disinfezione di frutta e verdura.
Il marchio, tuttavia, fa il grande balzo dal punto di vista commerciale nel 2000, con l’acquisto da parte di Angelini Pharma con l’obiettivo di mettere in atto una forte strategia di espansione.